A dimostrazione di quanta importanza i giapponesi diano alla primavera e a fenomeni come la fioritura dei ciliegi, il 21 marzo è considerato festa nazionale ed è chiamato shunbun no hi 春分の日, ovvero giorno/festa dell’equinozio di primavera.
Per l’occasione in tutto il territorio giapponese si svolgono feste, comunemente chiamate matsuri 祭り (il termine matsuri viene impiegato per le feste tradizionali in generale, non solo in questa occasione, ndr), durante le quali vengono rievocati i più svariati aspetti della tradizione giapponese, dagli abiti ai carri allegorici, dai cibi alle danze, e così via.

Il concetto di “festa” in Giappone deriva dal legame profondo che i giapponesi hanno con la natura ed è riconducibile alla religione tradizionale del Paese, lo shintō 神道 (letteralmente “via 道 degli dei 神”), o più comunemente noto in italiano come shintoismo. Ogni santuario shintoista, jinja 神社 in giapponese, celebra il proprio matsuri rendendo omaggio ai propri kami 神, (generalmente tradotto con “dio”, il termine kami è tuttavia più affine al concetto di “presenza spirituale”) o festeggiando un particolare evento stagionale o storico.

Fra i vari matsuri che vengono celebrati in occasione dell’equinozio di primavera, c’è il cosiddetto Aso no himatsuri 阿蘇の火祭り, cioè la “festa 祭り del fuoco 火 di Aso 阿蘇”.
Aso è una cittadina di circa 29.000 abitanti nella prefettura di Kumamoto, nel Kyūshū, sud del Giappone, ed è presso il suo santuario sull’omonimo monte, il monte Aso, che alla fine di marzo si svolge il principale rituale di questa festa: lo Aso jinja no hifuri-shinji 阿蘇神社の火降り神事, vale a dire il “rituale del fuoco del santuario di Aso”.
Nel corso di questo rituale, i monaci del tempio e altri fedeli si esibiscono nel cortile esterno del santuario in spettacolari danze brandendo torce fiammeggianti a partire dall’ora del tramonto fino a tarda sera, quando la luminosità del fuoco risalta maggiormente nell’oscurità calante, creando così suggestivi giochi di luce mediante quelli che sono dei veri e propri cerchi di fuoco che vibrano nell’aria.

Questo rituale viene eseguito ogni anno poiché si dice sia propiziatorio di un buon raccolto per la stagione a venire, e benché probabilmente sia famoso più per la sua spettacolarità che per l’effettiva buona sorte che possa recare, è di così antica tradizione da essere stato inserito nell’ordine del Patrimonio culturale popolare del Giappone.
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